|
|
|
ARTURO MARTINI |
|
Arturo Martini, incisore, pittore e scultore trevigiano del 1889,
resterà negli annali dell’arte internazionale come innovatore
del linguaggio scultoreo e pittorico per tutta la prima metà
del 20° secolo ed uno dei più famosi scultori
veneti della prima metà del 1900. Presso il Museo di Santa Caterina a Treviso, sede dei Musei Civici Trevigiani, è allestito un percorso dedicato alla opere di Arturo Martini.
Attualmente una trentina di opere di Arturo Martini sono esposte a Venezia 900, la mostra a Ca dei Carraresi a Treviso apenta fino alla primavera del 2007.
Combattente nato, si pone contro l’Accademia, contro la miopia pervicace
delle autorità, contro l’inadeguata partecipazione del mecenatismo
tradizionale. |
|
|
|
Arturo Martini è presente fuori di tutti gli schemi legati
al classicismo storico, ma anche fuori del graficismo elegante del
liberty e perfino del razionalismo che, libero da qualsiasi legame
con i linguaggi del passato, poteva rappresentare la rivoluzione
totale e quindi il "rinnovamento" tout-court. I suoi interessi
lo legano ad altri pittori e scultori veneti quali Gino Rossi,
Bepi Fabiano, Guido Cacciapuoti ed altri.
Presente comunque a polemizzare e a verificare semmai dove fosse
compatibile l’ambiente internazionale con il suo mondo volutamente,
ma anche istintivamente fuori delle regole in continua ricerca di
emozioni attraverso il recupero di esperienze di culture le più
lontane. |
|
Arturo Martini dirà nel 1938: "L’800
ha esaurito tutto. Dopo poteva benissimo venire la fine del mondo",
ritenendo che lui e gli altri artisti suoi contemporanei, abbiano
cominciato come se fosse veramennte accaduto ciò.
Arturo Martini espone ancor giovane una scultura alla mostra di Ca’
Pesaro e realizza un Monumento ai caduti fuori delle retoriche
regolarmente presenti in quasi tutte le città d’Italia. È
del 1925 il "Figliol prodigo", opera di grande
livello, riconosciuta dalla critica come il suo capolavoro. |
|
Nel 1929 Arturo Martini esegue il Monumento
ai Pionieri d’America, siamo in un periodo importante del
maestro che riceve incarichi ufficiali in Italia e all’estero
di grande portata: a Roma, ad Adis Abeba, a Milano, a Genova. Del
1942 la Dama che nuota sott’acqua, scultura di grande
significato espressivo, considerata una delle sue opere migliori. |
|
Interessato a tutto ciò che serve a comunicare
emozioni attraverso l’arte, vediamo Arturo Martini in costante ricerca
di materiali espressivi, la terracotta, il gesso, la pietra, il marmo
lucido, il bronzo, il rilievo smaltato a fuoco, colorato ed infine
la pittura. Lavora in fornace per verificare, in tempo reale, gli
esperimenti sugli smalti, disegna, dipinge a olio, in un continuum
esasperato di prove, di risultati, di traguardi e subito dopo di partenze
per altri "luoghi". |
|
Arturo Martini insegna a Monza prima e negli ultimi
anni, prima di morire, all’Accademia di Venezia. Lascerà
il mondo dolorante della Seconda Guerra Mondiale nel 1947 a Treviso. |
|
|
|