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LA CHIESA DI SAN NICOLÒ, Via San Nicolò - Treviso
 
La Chiesa di San Nicolò fu costruita ai primi del ’300 dai Domenicani anche grazie ai cospicui lasciti del frate Niccolò Boccalino, più noto come Papa Benedetto XI. La Chiesa sorse ai margini di quella che era la zona più urbanizzata di Treviso, verso Ponente, al di là della quale vi erano soprattutto terre incolte.
   

La storia dell’edificazione della Chiesa fu segnata dal crollo della torre campanaria che demolì buona parte delle cappelle sottostanti e da un’interruzione causata dalla peste che colpì Treviso nella prima metà del XIV secolo.

Con le sue forme semplici, ma allungate verso l’alto, con le massicce murature perimetrali appena rotte da sottili feritoie da dove una luce entra temperata dalle antiche vetrate, la Chiesa di San Nicolò segna un momento di transizione tra il robusto stile romanico e l’elegante gotico di origine transalpina.

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chiesa di san nicolò incisione antonio nani
Chiesa di S. Nicolò - 1846
Incisione di Antonio Nani.
(Biblioteca Comunale di Treviso)
   
Le colonne, che dividono lo spazio interno in tre ampie navate, reggono un tetto in legno a sezione circolare, diventando supporto a pitture a fresco di Tomaso da Modena (seconda colonna di sinistra) e di altri artisti della sua scuola.
   
foto immagini chiesa san nicolò di treviso distanziatoreq

Le navate della Chiesa si concludono su tre absidi; la principale che è il presbiterio, raccoglie il suo momento sepolcrale di Agostino Onigo la cui parte scultorea è di Antonio Rizzo e quella pittorica del Lotto.

Sulla parete perimetrale della navata di destra vi è un organo del Callido affiancato da un grande affresco di San Cristoforo alto fin quasi alle capriate.

Nell’attiguo Capitolo dei Domenicani vi è un grande affresco che prende l’intero perimetro del grande vano rappresentante i Domenicani illustri ognuno inquadrato entro una propria nicchia - studiolo.

 
L’opera è di Tomaso da Modena e rappresenta un momento di revisione stilistica oltre che iconografica del modo di rappresentare alla maniera grottesca.
A metà dell’800 la Chiesa di San Nicolò fu restaurata, anche grazie ai fondi per la Conservazione dei Beni Culturali.
In tale occasione furono rifatti il soffitto ed il pavimento per il quale fu usato il marmo rosso di Verona, eliminate quelle superfetazioni che non erano in sintonia con lo stile del manufatto.
   
Tuttavia la Chiesa dovette subire durante la Seconda Guerra Mondiale, pesanti danneggiamenti causati dal bombardamento del 1944 che provocarono lo sfondamento del tetto e una parziale demolizione del campanile.