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LA CHIESA DI SANTO STEFANO, Via Diaz - Treviso |
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Le prime notizie sulla storia della Chiesa di Santo
Stefano, sita nel centro storico di Treviso, risalgono all’epoca longobarda in cui fu
qui eretta una cappella dedicata al Santo patrono, mentre le prime testimonianze
scritte appartengo all’anno 1000 circa. |
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Agli inizi del 1500 un terremoto causò
il crollo del campanile della Chiesa e fu riedificato solamente duecento anni dopo.
È relativa alla metà del 1700 la riedificazione del corpo centrale della Chiesa di
Santo Stefano su progetto del conte Ottavio Scotti al quale sono attribuiti pure i
tre altari: i due minori di stile neoclassico e quello maggiore. Opera del conte è pure il progetto della cattedrale di Ceneda, a Vittorio Veneto, realizzato quasi contemporaneamente.
Ai primi del ’800, come già si era fatto per altre chiese in Treviso, si tentò
l’ampliamento con l’aggiunta delle navate laterali originariamente assenti. Circa un
secolo dopo, l’interno della Chiesa fu riccamente decorato e nel dopoguerra soffitto e
pareti furono rimaneggiati. A destra: dettaglio statua posta sopra l’entrata principale |
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Attualmente la Chiesa è in laterizio intonacato, sulla
facciata principale sono visibili quattro colonne di ordine corinzio; più recenti
sono le due ali caratterizzate da semifrontone. |
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La Chiesa, a pianta rettangolare, conserva: una pala, opera di Domenico Maggiotto,
raffigurante San Cristoforo, affiancato da due apostoli ed un dipinto
di Jacopo Guarana, posto sull’altar maggiore, raffigurante il martirio di Santo Stefano. |
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A sinistra: la Chiesa di Santo Stefano oggi |
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A marzo 2010 sono stati stanziati dei fondi pari a 100.000 euro, destinati al restauro della Chiesa di Santo Stefano grazie alla Legge Mancia. |
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