TREVISO DAL 1500 AL RECUPERO DI PIAZZA INDIPENDENZA
1508:
Sotto
il pericolo incombente di un sempre più probabile attacco
Treviso decise di rafforzare le proprie difese:
a) per motivi tattici furono distrutti alcuni borghi tra i
quali quelli di San Tomaso e di San Zeno;
b) fu incaricato Fra Giocondo di costruire una nuova cinta
di mura, più ampia della precedente ed ai piedi di
questa fu realizzato esternamente alla città un canale.
In quest’occasione furono costruite anche le nuove Porte: Porta San Tomaso e Porta Santi Quaranta;
Porta San Tomaso - 1846 Incisione di Antonio Nani. (Biblioteca Comunale di Treviso)
Porta Santi Quaranta- 1846 Incisione di Antonio Nani. (Biblioteca Comunale di Treviso)
c) furono
demolite anche alcune torri medievali oramai inutili con il cambiamento
della strategia bellica.
8
Ottobre 1511:
Le truppe
francesi e tedesche avevano cinto d’assedio Treviso; assedio che peraltro
durò solo 8 giorni in quanto ben presto gli eserciti stranieri
compresero che sarebbe stato molto difficile espugnare la città.
1511:
Il Piave straripò
nuovamente allagando anche Treviso.
1513:
Si ripresentò
la possibile minaccia di un nuovo attacco da parte delle truppe tedesche;
così furono demoliti i monasteri di Santi Quaranta, di S. Maria
di Gesù, S. Maria Maddalena e di S. Maria Mater Domini, il
Lazzaretto ed altri ospedali minori, le chiese ed gli edifici privati
che erano fuori delle Mura e che potevano costituire un riparo per
gli assedianti.
1591:
Treviso, come molte
altre zone d’Italia fu colpita da una grave carestia.
1607:
Fu terminata la
Chiesa di Santi Quaranta.
Sulla sinistra: Ponte di Santa Margherita - 1846 - Incisione di Antonio Nani. (Biblioteca Comunale di Treviso)
1608:
Fu ricostruito il
Ponte di Santa Margherita.
1609:
Fu aperta l’Accademia
dei Perseveranti che aveva come scopo la diffusione della letteratura.
1631:
A Treviso scoppiò
una nuova pestilenza che causò 1023 morti.
25
Febbraio 1695:
Treviso fu colpita dal
terremoto che non causò gravi danni in città, ma fu
particolarmente distruttivo in pedemontana. Il fatto che la città
fosse stata risparmiata fece sì che due lampade fossero offerte
al Duomo e alla Chiesa di Santa Maria Maggiore e tale fatto fu commemorato
nel giorno di Santa Costanza.
1705:
L’allora podestà
sistemò la Piazza delle Donne (attuale Piazza Indipendenza)