|
|
|
LA CHIESA DI SANT’ANDREA, Piazza
Sant’Andrea - Treviso |
|
La Chiesa di Sant’Andrea si erge, dirimpetto a
Palazzo Azzoni - Avogaro, sull’omonima altura, che secondo la storia fu luogo del
primo insediamento umano di Treviso in quanto posta in una posizione strategica
più in alto rispetto al resto della città ed in prossimità del fiume Sile. |
|
|
La Chiesa di Sant’Andrea ha origini
anteriori al secolo XI quando il Vescovo ne fece dono al
Capitolo; l’edificio fu ricostruito successivamente nel 1780 ad opera dell’architetto
trevigiano Giordano Riccati (1709-1790) in stile neoclassico.
Di età ancor più recente sono le navate laterali che furono aggiunte su disegno e
direzione di Francesco Zambon tra il 1834 ed il 1835. La realizzazione delle navate
si era resa necessaria in quanto le parrocchie di San Giovanni di Riva, San Pancrazio
e San Leonardo furono soppresse con l’editto napoleonico e quindi aggregate alla
Chiesa di Sant’Andrea. Come già altre Chiese in Treviso (vedi le Chiese di San Vito
e di Santa Lucia ad esempio) anche questa fu sede di una scuola: quella dei " Marangoni "
cioè i falegnami intorno alla fine del 1500. |
|
La Chiesa di Sant’Andrea di Treviso Incisione di Antonio Nani. (Biblioteca Comunale di Treviso) |
|
|
La facciata ai giorni
nostri evidenzia un corpo centrale vistosamente più alto delle navate laterali,
aggiunte in seguito e delimitate da lesene, suddiviso in tre sezioni scandite da
quattro colonnati dagli alti basamenti e terminanti con capitelli compositi che
sorreggono un frontone su cui si apre un oculo quadrilobato. |
|
|
|
|
Sul retro della chiesa si innalza il campanile, che sembrerebbe antecedente rispetto
alla chiesa, recentemente restaurato e di particolare interesse per l’inusuale forma
a base ottagonale del coronamento della sua cella campanaria. In occasione del
restauro del campanile si è inoltre provveduto alla manutenzione del tetto
della chiesa ed alla sostituzione degli intonaci cadenti con un impasto
somigliante all’originale.
All’interno della Chiesa si trovano affreschi di C. Donati che decorano il soffitto e
l’abside; furono restaurati da G. Borsato dopo i danneggiamenti causati dai bombardamenti che
Treviso subì nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
La pala posta sull’altar maggiore fu dipinta da Bevilacqua ai primi dell’800.
A sinistra: la Chiesa di Sant’Andrea oggi
|
|
|