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VISITE GUIDATE AI DEPOSITI, ARCHIVI E SALE DEL MUSEO DI SANTA CATERINA A TREVISO

Da settembre 2018
 
L’Amministrazione Comunale di Treviso organizza una serie di visite guidate a partire da fine settembre 2018 per scoprire il Patrimonio Segreto ed i tesori nascosti della città.
I visitatori che parteciperanno a questa serie di iniziative gratuite avranno il piacere di essere accompagnati dall’attuale sindaco Mario Conte e dalla dott.ssa Lavia Colonna Preti, Assessore ai Beni Culturali e Turismo oltre che dai dipendenti dei Musei Civici Trevigiani.
distanziatoreds visite guidate ai depositi, archivi e sale del museo di santa caterina a treviso
 

Le visite guidate permetteranno di scoprire:

- Deposito dei quadri antichi del Museo di Santa Caterina;

- Palazzo comunale di Ca’ Sugana;

- Palazzo Rinaldi;

- Sale Storiche della Biblioteca;

- Chiesa di San Teonisto;

- Archivio di Stato di Treviso.

   
L’iniziativa nasce dalla volontà di celebrare l’anniversario dell’apertura del Museo di Santa Caterina, oggi sede principale dei Musei Civici Trevigiani che comprendono anche il Museo Bailo (di recente ristrutturazione) ed il Museo Ca da Noal e di far conoscere le opere artistiche custodine nei magazzini o nelle sale di norma non accessibili al pubblico.  
     
     

DATE DELLE VISITE GUIDATE AI DEPOSITI, ARCHIVI E SALE DI SANTA CATERINA

- I Depositi di Santa Caterina: Giovedì 27 settembre 2018, ore 18:30;

- Ca’ Sugana e Palazzo Rinaldi: Giovedì 4 ottobre 2018, ore 18:30;

- Sale Storiche della Biblioteca: Giovedì 11 ottobre 2018, ore 18:30;

- Chiesa di San Teonisto e il Ciclo Barocco: Domenica 4 novembre 2018, ore 11:00;

- Archivio di Stato: Sabato 10 novembre 2018, ore 11:00.

  visite guidate ai depositi di santa caterina a treviso
   

Questo ciclo di visite verrà ripetuto per tutto l’inverno e di settimana in settimana

Le visite sono gratuite e prenotabili su:
https://visite-segrete-comune-treviso.eventbrite.it
sino ad esaurimento dei 20 posti disponibili, ma tutti potranno liberamente seguirle in diretta live sulla pagina Facebook del Comune di Treviso.

 
     
Dopo questo primo ciclo di visite, è già in programma un “sequel” per la seconda metà di novembre 2018 e si sta già pensando alla partenza di un secondo ciclo di eventi, a partire da gennaio 2019.  
 

I cicli di visite guidate che si susseguiranno nei prossimi mesi sono dedicati alla scoperta dei depositi, magazzini, sale storiche dove sono custodite importanti e rare opere artistiche che altrimenti non sarebbero conosciute dal grande pubblico hanno lo scopo di gettare le base per un progetto di maggior respiro in modo da creare una sorta di percorso turistico con tema la Treviso Medievale Segreta.
Sarebbe interessante coinvolgere altre realtà storiche ed artistiche della città come il Monte di Pietà oggi visitabile ora solo in particolari occasioni o durante le Giornate del FAI e la Sala del Capitolo dei Domenicani del complesso di San Nicolò che conserva il ciclo dei quaranta ''Ritratti di Domenicani” affrescato da Tommaso da Modena a metà del XIV secolo.

 
   
     
     

DEPOSITO DEL MUSEO DI SANTA CATERINA

   

Il primo ciclo propone 5 visite guidate al deposito del Museo di Santa Caterina che custodisce tra l’altro i quadri di Medoro Coghetto, vedutista trevigiano che ritrasse alcuni dei luoghi più suggestivi di Treviso, in parte ancora oggi riconoscibili. Il patrimonio di un Museo non comprende solo le sale espositive. In realtà, se qui si possono ammirare i capolavori e le opere più importanti, moltissime altre vivono una vita più nascosta nel backstage dei depositi attrezzati, dove di solito hanno il privilegio di accedere solo gli operatori specializzati e gli studiosi. Entrando in questi forzieri dell'arte, amorevolmente accuditi dal personale, si va alla scoperta di come i dipinti vengono conservati quando non sono esposti e come siano loro assicurate le migliori condizioni ambientali che ne garantiscono l'ottimale sopravvivenza.
Per la prima volta viene aperto al pubblico il suggestivo deposito museale di Santa Caterina, con le centinaia di opere temporaneamente non esposte.

   
   
     
     

PALAZZO COMUNALE DI CA’ SUGANA

   
Le visite guidate permetteranno di conoscere le opere qui esposte provenienti da Musei Civici Trevigiani; tesori che sono stati impreziositi grazie ad un nuovo allestimento curato dalla galleria d’arte Cantiere Gallery che ha integrato le opere d’arte presenti con quelle di artisti trevigiani moderni come Luca Zuliani, Stefano Bernardi, Patrizia Simionato, Claudio Rottin, Andrea Meneghetti e Paolo Socal.
Il palazzo è sede del Comune dal 1868 (prima era in via Canova) quando il Ginnasio “Canova”, che qui era ospitato, venne trasferito nell’ex convento degli Scalzi (oggi Biblioteca Comunale in Borgo Cavour).
   
   
L’intervento edilizio più rilevante è stato, nel 1934, l’aggiunta dell’ala verso il cortile, avvenuta con la demolizione della medievale Casa Gobbato: alcuni affreschi staccati in quell’occasione si possono ammirare nella prima sala della Pinacoteca civica a Santa Caterina.
Affreschi originari di palazzo Sugana sono presenti nell’atrio sulla sinistra dove, nel 2011, è stata organizzata un’esposizione lapidaria che integra stemmi comunali medievali, raffigurazioni di San Liberale, Bocche delle denunzie segrete e leoni veneziani.
Le sale del piano nobile del Palazzo, cuore pulsante dell’attività del Sindaco e della Giunta, vantano un ricco arredo artistico per lo più proveniente dai Musei Civici; durante la visita verranno mostrate in particolare la sala Giunta con il dipinto di Gregorio Lazzarini, la sala Arazzi, dove avviene la maggior parte delle conferenze stampa e degli incontri istituzionali, lo Studio del Sindaco e di parte degli Assessorati.
 
   
     
     

PALAZZO RINALDI

   

Palazzo Rinaldi è dal 1991 sede del Comune di Treviso. Di origine medievale, è stato ampiamente rimaneggiato nel corso dei secoli. L’importante famiglia da cui prende il nome possedeva vari mulini situati sul Cagnan Grande e il Cagnan dei Buranelli e acquisì via via i vari edifici che danno sulla piazza, un tempo sede di un vivo mercato. Gli ambienti al piano nobile presentano decorazioni di pregio: nella “Sala Verde” sono presenti tracce di affreschi di età medievale con fasce ad elementi vegetali stilizzati; qui, a inizio secolo, sono stati applicati otto pannelli dipinti su tela di Giambattista Canal (1745 – 1825) raffiguranti in stile neoclassico Coppie mitologiche di amanti, provenienti da un Caffè cittadino, che l’abate Luigi Bailo acquistò all’inizio del ’900 per i Musei Civici.

   
     
L’ambiente più importante è però il “Salone degli Affreschi”, risalente ai primi decenni del Trecento, dove, in una meravigliosa decorazione pittorica geometrica a finta tappezzeria tratta dai tessuti in uso all’epoca, sono raccolti in un unico ambiente i simboli che caratterizzavano l’urbs picta medievale.
Qui si trovano gli uffici di vari assessorati tra cui quello alla Cultura e al Turismo che l’assessore Lavinia Colonna Preti ha voluto che divenisse una piccola “galleria d’arte”, vetrina dell’arte trevigiana del Neoclassicismo: gli arredi, recuperati da quelli storici degli uffici dell’ex Tribunale di piazza Duomo, sono stati infatti integrati alle pareti da vasi Fontebasso in terraglia avorio (produzione locale ottocentesca ispirata alla più nota e richiestissima Wedgwood inglese) e da una tela di Antonio Canal con la significativa rappresentazione di Minerva.
   
   
     
     

SALE DELLA BIBLIOTECA COMUNALE DI TREVISO

   
La Biblioteca Trevigiana custodisce nelle sue sale storiche un immenso patrimonio storico composto da mappe antiche, stampe, incisioni, libri d’epoca, incunaboli, foto storiche oltre al Globo Celeste risalente al XVII secolo.
La Biblioteca Comunale di Borgo Cavour custodisce meravigliose sale monumentali ottocentesche, tra cui l’atrio arricchito di stemmi delle antiche famiglie trevigiane, la Sala dell’Ateneo con gli stalli lignei provenienti dalla chiesetta di Santa Maria del Monte, la sala “Foscoliana” con la sua preziosa collezione e tutti i vecchi depositi dotati di armadi di legno, così alti che è necessaria una scala per raggiungere i palchetti più distanti da terra. In questo scrigno si racchiude la memoria della città e della Marca Trevigiana.
Manoscritti, incunaboli, cinquecentine, rare edizioni del Sei e Settecento, incisioni documentano una storia che affonda le sue radici nel Medioevo. Durante la visita verranno mostrati gli Statuti del Comune, antiche planimetrie della città, i primi incunaboli stampati dalle tipografie trevigiane del Quattrocento, preziosi manoscritti miniati e incisioni rinascimentali, le più antiche fotografie realizzate in città, i primi giornali editi nell’Ottocento. Sarà assolutamente eccezionale la possibilità di ammirare dal vivo la più antica veduta fotografica di Treviso, che Giovanni Ferretto scattò nel 1897 dal campanile di San Nicolò.
   
   
     
     

CHIESA DI SAN TEONISTO

   
È stata recentemente oggetto di un approfondito e importante restauro terminato alla fine del 2017 a cura dell’architetto Tobia Scarpa che ha restituito alla Chiesa di San Teonisto, oggi sconsacrata, gli antichi splendori. Gli arredi interni sono stati impreziositi dalla presenza di tele realizzate da pittori del calibro di Paolo Veronese, Ascanio Spineda, Pietro Muttoni, Carletto Caliari, Antonio Fumiani, Bartolomeo Scaligero e molti altri.
Parte dell’annesso monastero gestito dalle monache benedettine che, appartenendo a famiglie nobili e facoltose, avevano la possibilità di dotarlo riccamente, nel corso del ‘600 la Chiesa diventa un prestigioso cantiere arricchendosi via via con opere di importanti artisti dell’epoca.
Nel 1810, con la soppressione degli ordini monastici voluta da Napoleone Bonaparte, il monastero e la chiesa vennero chiusi e le opere demanializzate e/o trafugate.
   
   
Oggi, grazie a un accordo trentennale tra la Fondazione Benetton e il Comune di Treviso, che custodiva le tele nelle collezioni del Museo Civico dopo la rimozione avvenuta a seguito dei bombardamenti, quasi tutte le opere pittoriche sono state riposizionate. Un caso davvero raro di restituzione “com’era e dov’era” di un corredo pittorico di grande importanza.
Durante la visita verrà raccontata una sintesi inedita sulla storia architettonica dell’edificio religioso e delle diverse sequenze di raffigurazioni sacre che furono pensate per la Chiesa in momenti diversi della sua vita. Un piccolo scoop sarà, come nel finale di un’indagine poliziesca, la rivelazione dell’attuale collocazione di due opere credute disperse da oltre due secoli.
Oggi è possibile partecipare alla visite guidate alla Chiesa di San Teonisto a Treviso la prima domenica di ogni mese.
 
   
     
     

ARCHIVIO DI STATO DI TREVISO

   
L’archivio di Stato di Treviso ha sede nello stesso complesso di in precedenza si trovava il Convento di Santa Margherita a Treviso con annesso chiostro. Oggi sono qui conservati gli archivi degli antichi monasteri soppressi durante l’occupazione della città da parte dell’esercito napoleonico, gli atti notarili a partire dall’Alto Medioevo, l'Archivio Civico Antico, antichi fondi archivistici.
Gravemente danneggiato dall'incursione aerea del 7 aprile 1944, l'ex convento di Santa Margherita è stato restituito alla città - ed adibito alla sua attuale funzione culturale - il 2 giugno del 2006, dopo un lungo e riuscito restauro.
Durante la visita sarà narrata la storia dell'insediamento dei frati eremitani a Treviso con la costruzione del convento e della chiesa. Saranno mostrati, inoltre, documenti rappresentativi dei più importanti fondi archivistici conservati: una pergamena del 1076 che costituisce una delle più antiche testimonianze dell'insediamento degli Ezzelini ad Onara, bolle papali, mappe antiche, atti notarili (compravendite, costituzioni di dote, commissioni ad artisti etc.), documentazione catastale e fiscale, registri di leva e di nascita, gli statuti dell'Ospedale dei Battuti.
Sarà inoltre raccontata la misteriosa vicenda dell’efferato eccidio di due funzionari del Ducato di Modena, avvenuto in piazza delle Biade il 10 giugno 1848. Gli intervenuti potranno, infine, visitare la Sala di Studio ed i depositi, normalmente non accessibili al pubblico, nei quali è conservato il patrimonio documentario.
   
 
 
 
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